Cenni storici
Posto nel cuore dell’abitato di Crespellano, da numerosi autori è ritenuto, in origine, villa di delizie della famiglia Bentivoglio. In particolare Masetti Zannini riporta che esso appartenne ai Bentivoglio fino alla loro definitiva cacciata da Bologna nel 1512, in seguito alla quale divenne proprietà della famiglia senatoria dei Grassi, nemici degli stessi Bentivoglio.
Il palazzo Garagnani, che con la sua torre caratterizza verticalmente il profilo di paese, era tradizionalmente chiamato “castello” poiché, data la sua ubicazione, si riteneva fosse stato edificato sul luogo ove anticamente si trovava il castello di Crespellano, inglobandone in parte le originarie strutture. Questa tradizione è stata parzialmente messa in discussione da alcuni studiosi, sulla base del confronto con un disegno del 1578, una delle più importanti fonti iconografiche a noi note su cui basare la storia dell’edificio, ma non tutti gli autori concordano.
Il disegno in questione mostra il palazzo nelle sue sembianze tardo-cinquecentesche: la torre, che altri autori ritengono parte originale del mastio del castello, a quelle date è già stata trasformata in colombaia, attraverso la realizzazione di tre ordini sovrapposti di arcate a tutto sesto, in seguito murate.
Sul lato sinistro rispetto alla torre, il disegno mostra un corpo a due piani, a sviluppo orizzontale, molto simile all’attuale.
All’epoca del disegno poco sopra citato, come si è detto, il palazzo di Crespellano era proprietà della famiglia Grassi: vi sono documenti dai quali emerge che nel 1586 Sforza Alessandro Grassi, a quel tempo afflitto da guai con la giustizia, aveva ereditato da poco il palazzo dal padre Agamennone
Dai documenti disponibili si deduce, dunque, che il palazzo preesistente fu soggetto a trasformazioni nel corso del Cinquecento, mentre era di proprietà della famiglia Grassi.
La struttura, che nel corso dei secoli ha subito altri interventi di trasformazione, nonché pesanti danni a causa dei bombardamenti dell’ultibma guerra, nel 1813 è stata acquistata dalla famiglia Garagnani. Così come attesta l’Avviso di vendita volontaria, a quella data la proprietà era composta da: “Palazzo con sua adiacenza, scuderie, rimesse, conserva di neve, casa fattorale, colombaia, bugaderie, orto, giardino e prato, il tutto circoscritto da muro o siepi, ecc., oltre ad una casa con bottega da fabbro e falegname marcata n° 15, che formano un sol corpo sopra la superficie di tornature 14.30”
Internamente il palazzo vede la presenza di una loggia passante al pianterreno che smista i percorsi verso ambienti laterali, nonché di un bello scalone settecentesco a doppia rampa con statue allegoriche sulla balaustra.
Diversi ambienti hanno pareti affrescate con scene “alla boschereccia”, vedute paesaggistiche e altri motivi, per lo più a carattere allegorico-mitologico, dipinti nel corso dell’Ottocento.
Attualmente il palazzo è ancora proprietà della famiglia Garagnani, tranne una porzione, ceduta al Comune di Crespellano e destinata a divenire sede culturale.