Cenni storici
L’edificio è posto in bella posizione panoramica, su una collina che domina il paese di Pragatto.
La sua costruzione risale al 1864, per opera della famiglia Boni di Modena.
Anche in questo caso, come nella maggioranza delle ville del crespellanese, si tratta di un edificio nato su una preesistente casa colonica.
Nell’ampio parco in cui la villa è immersa si trovano alcune costruzioni di servizio, una casa colonica e una serra dalla struttura a torretta, che testimoniano in parte la funzione legata all’attività agricola a cui l’edificio fu originariamente destinato.
Oltre che nel giardino, ove si trovano una grande vasca circolare e statue allegoriche, la ricerca di una sobria eleganza, che come si è visto si coniuga in molti casi alla destinazione pratica di questi edifici, si rivela negli interni, in particolare nell’ampio salone affrescato con motivi “alla boschereccia” e in un altro vano, anch’esso affrescato, e all’esterno, negli scaloni di acceso alla villa sui lati nord e sud.
Nel 1895 la proprietà fu acquistata dal conte Cavallini, dal quale passò per successione al figlio Filippo e da questi alla moglie, Elena Garagnani, l’attuale proprietaria.