Villa Melotti - Ferri ora Spada


Cenni storici a cura di Fabio Bertusi
Già da lontano la sua presenza è segnalata dall’elemento architettonico che la caratterizza con più evidenza, emergendo da una macchia di alberi: una torretta rossa, dalla cui sommità nei primi decenni del Novecento i rintocchi della campana di mezzogiorno venivano accompagnati da un colpo a salve sparato da un cannoncino Winchester. La torretta fa parte di un edificio, frutto della ristrutturazione in stile liberty di un precedente casino padronale della famiglia Ferri, di cui un acquerello documenta l’aspetto della facciata Est, mascherata da un curioso trompe l’oeil (vedi immagine). La trasformazione comincia nel 1903 su progetto di Raffaele Melotti (Bologna 24/10/1859 – Roma 13/1/1907), erede designato dei beni della famiglia Ferri a Calcara, e termina coll’inaugurazione della torre nell’aprile del 1906. Impiegato nel corpo del Genio Civile a Roma e impossibilitato a seguire con continuità i lavori sul posto, l’ing. Melotti, si avvale per quest’opera della collaborazione di un capomastro, residente nella casa del custode della proprietà, Gaetano Drusiani. Grazie alla competenza e alle capacità di costui quest’ultimo i lavori procedono rapidamente e senza intoppi, lasciando il progettista libero di dar sfogo al suo temperamento artistico (a Bologna, dove si era laureato, aveva frequentato l’Accademia) e consentendogli così di definire anche altri aspetti dell’operazione che l’appassionavano come il disegno dell’arredo interno e quello della decorazione dell’esterno, realizzata con fregi d’eleganti mattonelle di ceramica, prodotte dalla ditta Cantagalli di Firenze, con motivi floreali di sua invenzione.

Nella immagine: Il Palazzo della Cà Basse prima della trasformazione